Il prof. Francis Nunoo, Chairman della Fisheries Commission Board, Ghana,ha aperto il seminario, cui partecipavano i dipartimenti di pesca e organizzazioni civili dei paesi membri della Fisheries Commission of the West Central Gulf of Guinea (FCFC). Si sono uniti al team del progetto, guidato da Kofi Agbogah di Hen Mpoano provenienti da Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Liberia, Nigeria e Togo per identificare approcci sul come estendere le attività del progetto IFG ai loro paesi. Mundus maris era tra gli invitati ed era rappresentato dal dott. Oluwakemi Kafayat Ajelara, docente presso la Lagos State University. Le aspettative erano alte, come indicato dal fatto che la OAK Foundation e Ocean 5 hanno finanziato il workshop in collaborazione con la Environmental Justice Foundation (EJF), il Fisheries Committee of West Central per il Golfo di Guinea, Friends of the Nation, Hen Mpoano e TMT.

Il punto principale della discussione è stato il miglioramento della pesca nella sottoregione basandosi sull’esperienza dell’IFG. Il Ghana sta puntando a misure tecniche, implementando l’uso di dispositivi elettronici per tracciare i pescherecci e incoraggiando altri paesi FCWC a seguirne l’esempio. I paesi FCWC dovrebbero anche adottare politiche che migliorino la trasparenza e applichino la legge operativamente grazie agli interventi governativi e alla continua sollecitazione delle OSC.

I risultati attesi includono una maggiore conoscenza dell’impatto nella regione della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN)  che dovrebbe aiutare a indirizzarne la soppressione in modo più efficace. Anche la trasparenza della politica del settore governativo e la responsabilità nella gestione della pesca dovrebbero essere migliorate in questo modo. L’introduzione di una stagione di chiusura, come già praticato in Ghana e in altri due paesi FCWC, era tra le misure previste per aiutare a proteggere gli stock durante la principale stagione di riproduzione e ridurre la pesca di esemplari giovanili, che mette così a repentaglio catture future di valore più elevato. Tutti gli attori, comprese le OSC, devono impegnarsi a difendere il raggiungimento degli obiettivi. Il governo può ottenere ciò armonizzando le politiche, rafforzando la legge e la sua applicazione, facilitando lo scambio di informazioni e consultando un’ampia gamma di parti interessate.

È anche importante notare che il Ghana ha incluso numerose sussidiarie nel programma IFG. Altri argomenti importanti discussi includevano l’uso di reti da pesca illegali e la pesca eccessiva di giovani esemplari. Sono state fatte presentazioni, tra gli altri, dal rappresentante USAID per Ghana Fisheries Recovery Activity (GFRA) e dalla Coalition for Fisheries Transparency.

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I partecipanti visitano il sito di sbarco del pescato

Secondo giorno: I partecipanti hanno visitato Tema, il sito di sbarco del pesce, per esaminare l’ampia gamma di specie di pesci e molluschi sbarcati. Hanno notato che gli operatori delle imbarcazioni non rispettano le normative sulle dimensioni delle maglie. Inoltre, agli squali sono state rimosse le pinne per l’esportazione nei paesi asiatici. Va notato che le normative in Nigeria proibiscano la pesca degli squali. Un’altra scoperta significativa è stata la trasformazione di grandi quantità di pesce stantio in condimenti, una pratica non comune in Nigeria. Allo stato attuale, questa pratica produce scarti di pesce che possono avere effetti negativi, ad esempio sulla qualità dell’acqua e su altre condizioni ambientali.

Al ritorno nella sede del seminario i partecipanti hanno discusso una serie di questioni, tra cui le implicazioni di un cartellino giallo della Commissione Europea derivante dalla non conformità con le norme. Il dott. Ajelara ha anche fatto un’introduzione a Mundus maris, discutendo delle sue attività passate e presenti in Nigeria e nella subregione, e dell’interesse per la collaborazione. Guarda le slide qui

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I participanti hanno ricevuto ampie delucidazioni. Kemi Ajelara è a sinistra nella foto

Terzo giorno: Le discussioni generali sulle lezioni apprese dal seminario hanno generato consenso sui messaggi da portare a casa: trasparenza, advocacy e conformità. Si tratta di un compito arduo e richiederà molta collaborazione tra agenzie governative, organizzazioni di pescatori, trasformatori e commercianti di pesce e organizzazioni della società civile.

Tutte le foto sono di FCWC.