I lettori ricorderanno il lancio dell’Accademia della Pesca su Piccola Scala (SSF) in Senegal alla fine del 2018 come un contributo concreto all’implementazione delle linee guida SSF. Un folto gruppo di uomini e donne provenienti da tutti i segmenti del settore e da tutte le regioni del paese, amministratori del settore e accademici, hanno garantito un’adesione su larga scala all’idea e hanno sviluppato raccomandazioni per le attività.

Il passo successivo è stato la costituzione del primo Comitato per l’Iniziativa, il 24 marzo 2019. Da allora le attività pilota per i test metodologici e lo sviluppo del curriculum sono iniziate sul serio, in tempo per la Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno 2019, con visite ai comitati locali a supporto dei primi corsi di formazione di prova a Yoff e Hann. Entrambi villaggi di pescatori ma piuttosto diversi nei tipi di pesca e organizzazione sociale, in modo da fornire un buon terreno di apprendimento.

Introduzione

L’accademia SSF intende fungere da sicura piattaforma multi-attore per scambi liberi e rispettosi, co-apprendimento e co-produzione di conoscenze e innovazioni per la protezione marina, l’uso sostenibile delle risorse marine e costiere e la pesca artigianale sostenibile e prospera. L’accademia si presenta come un’opportunità per articolazioni tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Globale (SDG) e l’azione locale nel rispetto delle aspettative delle popolazioni interessate. In un mondo di mercati globalizzati, cambiamenti climatici e altre sfide, riunire diverse fonti di conoscenza e prospettive apre nuove opportunità per un’azione collettiva mirante alla ricerca del mantenimento o dell’acquisizione di una buona qualità di vita e che sia vita in armonia con la natura. A tal fine Mundus maris ha supportato i primi passi dello sviluppo dell’accademia con la sperimentazione di metodi di formazione partecipativa visiva.

Le Linee guida SSF forniscono indicazioni sullo sviluppo e l’implementazione di politiche, legislazione e quadri giuridici e istituzionali per la sostenibilità della pesca su piccola scala a livello sociale, economico e ambientale. La Banca Mondiale ipotizza che dei 120 milioni di persone che lavorano a livello globale nei vari segmenti della pesca e dell’acquacoltura, il 97% sia attivo nella pesca su piccola scala e circa il 50% di tutte le persone impiegate, ovvero circa 56 milioni, siano donne.

In Senegal la politica settoriale per lo sviluppo della pesca e dell’acquacoltura nel periodo 2016-2022 e il National Climate Change Adaptation Plan for Fisheries and Aquaculture (NAP-Fisheries) ispirano un approccio di accettazione dei principi guida e delle raccomandazioni delle Linee guida SSF. Riconoscono il ruolo chiave delle donne nella pesca su piccola scala e la necessità del loro trattamento preferenziale nel garantire redditi equi.

Le linee guida SSF identificano i principali contributi delle donne all’economia domestica (capitolo 4) come segue:

  • lavoro domestico, oltre alle faccende tipiche (cucinare, pulire) la cura dei bambini ma non solo: anche cura dei malati e degli anziani, che può richiedere fino a quattro ore supplementari di lavoro quotidiano (Montfort, 2015);
  • Lavoro pre-raccolta, tra cui raccolta e preparazione delle esche, riparazione delle reti, preparazione del cibo per le battute di pesca e contabilità;
  • Lavori successivi alla raccolta, compresi quelli domestici come la pulizia, la cernita o la lavorazione del pesce.

Contributi spesso non riconosciuti e considerati semplici estensioni delle faccende domestiche. Sono raramente, se non mai, adeguatamente retribuiti. Spesso non vengono garantite condizioni di lavoro dignitose. Si ritiene che la violenza domestica sia un problema più diffuso di quanto pubblicamente riconosciuto. Il capitolo 6 delle Linee guida SSF raccomanda risposte istituzionali per frenare tali abusi.

Nello spazio comunitario, le donne spesso svolgono la maggior parte delle loro attività legate alla cultura e alle loro necessità di guadagno (capitolo 3 delle Linee guida SSF):

  • Lavori pre-raccolta, come reperimento e preparazione delle esche,  riparazione delle reti, di canoe e altre imbarcazioni. Queste forme di lavoro non vengono considerate nelle statistiche sociali;
  • Raccolta: combinando i dati dei settori pesca e acquacoltura, circa il 19%  della raccolta è assicurato dalle donne (FAO, 2018). Nella maggior parte delle aree, le attività di raccolta delle donne sono una fonte essenziale di cibo e nutrizione per le loro famiglie, nonché di reddito;
  • Lavoro post-raccolta: le donne impegnate nella pesca artigianale lavorano principalmente nel settore post-raccolta, ricoprendo vari ruoli: vendita e commercio del pesce, lavorazione del pesce (salatura, essiccazione, messa in salamoia e affumicatura) e selezione dei rifiuti nei luoghi di sbarco.

Le donne di solito non sono trattate equamente neanche in queste attività che generano reddito. Alcune regole sociali legali, religiose o tradizionali delle comunità possono mantenere tale discriminazione.

Queste strutture e pratiche, tuttavia, non sono intoccabili; cedono alla pressione e alle circostanze mutevoli evolvendosi nel tempo. Tale manifestazione di disuguaglianza di genere è infatti cambiata da un momento storico all’altro. Leggi, politiche, costumi e pratiche discriminatorie possono quindi essere contestate. Tutti gli accordi istituzionali alla base della società, dal matrimonio e dalla famiglia alla governance a diversi livelli (così come le risultanti pratiche istituzionali) possono essere sottoposti a esame e trasformazione al fine di eliminare le disuguaglianze di genere (SDG 5). Questa idea è al centro del concetto di integrazione di genere in tutte le iniziative e decisioni politiche e nella SSF Academy come iniziativa di supporto per l’implementazione delle linee guida, che affrontano l’equità di genere nel capitolo 8 in modo più dettagliato.

È in questo contesto che a Yoff e Hann sono stati condotti i primi due test sui metodi di formazione che aiutino uomini e donne ad esprimere meglio le proprie aspirazioni, esigenze, vincoli e opportunità per un successo collaborativo.

I disegni sono tratti dal video della FAO sulla dimensione di genere delle linee guida per l’agricoltura biologica e raffigurano attività tipiche, mettono in discussione gli squilibri di potere e delineano i vantaggi della partecipazione equa di donne e uomini per apportano competenze e visioni complementari s  un’agricoltura biologica prospera.

Cliccare qui per l’opuscolo in inglese dell’Accademia.

Maria Fernanda Arraes Treffner

L’obiettivo della fase pilota

L’obiettivo della fase pilota è promuovere il dialogo tra tutti gli attori interessati alla filiera della pesca artigianale ed esplorare percorsi di cambiamento che favoriscano la giustizia sociale e di genere, l’inclusione e il rispetto reciproco come base per uno sviluppo sostenibile della pesca artigianale.

Pertanto, l’Accademia promuove i diritti umani delle donne sulla base della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne:
Diritto 1: Libertà dalla violenza
Diritto 2: Uguaglianza nella proprietà
Diritto 3: Uguaglianza nel prendere decisioni
Diritto 4: Uguaglianza nel lavoro e nel tempo libero
Diritto 5: Libertà di pensiero e di associazione

Concetto

La formazione pilota si basa sulla concezione di ecologia delle conoscenze proposta da Boaventura de Sousa Santos e organizzata mediante una strategia di comunicazione del cambiamento dei comportamenti sociali. Il concetto prende in prestito la visione del dialogo di Paulo Freire e il cosiddetto “Gender Action Learning System” (GALS) sviluppato da Linda Mayoux. È reso vivo dalla pratica della facilitazione grafica guidata da Maria Fernanda Arraes Treffner.

I workshop di formazione utilizzano il pensiero visivo attraverso la facilitazione grafica, strumento per supportare riflessione critica, visualizzazione e dialogo. In sintonia con i principi dell’Accademia, ognuno ha il diritto di parlare delle realtà vissute e delle sue percezioni di problemi e opportunità, e di impegnarsi nel dialogo con tutti gli altri partecipanti alla ricerca di obiettivi e mezzi di attuazione reciprocamente accettabili.

Il “pensiero visivo” – espressione per immagini di pensieri e percezioni – rafforza l’interrogativo strategico rendendo concreto l’astratto, illuminando le relazioni tra gli elementi e semplificando le complessità. La facilitazione grafica fornisce a individui e gruppi una varietà di strumenti per aiutarli a comprendere concetti complessi, collegare cose, identificare elementi essenziali, migliorare il dialogo, esplorare idee e integrarle più facilmente.

Nuove conoscenze e nuovo know-how

La richiesta di emancipazione che permea le Linee guida SSF richiede spazi e processi di apprendimento reciproci per prendere vita. Fa parte della vera grande sfida di trovare modi per spostare le attuali pratiche delle nostre società verso modalità sostenibili di produzione e consumo. Per tutti vivere in modo sostenibile con l’oceano significa trovare modi che tengano conto e siano adatti alle realtà locali di terra dei pescatori artigianali (donne e uomini), alle loro condizioni di produzione, alla loro cultura, al loro rapporto con il mare e a uno stato sano degli ecosistemi costieri e marini e delle loro risorse.

Per rendere possibili tali transizioni, sono necessari esperimenti e test su scale che non minaccino né mezzi di sostentamento e sussitenza dei pescatori e delle persone nelle comunità costiere né le risorse su cui fanno affidamento. Queste esperienze vanno progettate e attuate piuttosto in modo da mobilitare le persone verso l’adozione di un cambiamento positivo di comportamento al fine di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti gli attori, in particolare le donne.

Nella formazione pilota, le attività di sperimentazione all’interno dell’Accademia coinvolgono i diversi attori della filiera della pesca artigianale (pescatori, donne addette a trasformazione e commercializzazione, grossisti, enti di regolamentazione sociale, professioni ausiliarie). Creano opportunità di interazione tra individui facenti parte di un gruppo specifico, come membri di un gruppo o associazione di grossisti, o di una famiglia allargata. Sulla base dell’approccio GALS, sono progettate per promuovere il dialogo, il rispetto reciproco e l’autonomia degli attori.

GALS è una metodologia di emancipazione guidata dalla comunità che utilizza specifici processi e strumenti partecipativi per creare diagrammi e altri strumenti visivi che diano potere alle donne di controllare le loro vite in base allo sviluppo individuale, familiare, comunitario e organizzativo. GALS non è solo una “metodologia per le donne”, ma una metodologia integrativa che consente a donne e uomini di affrontare questioni relative ai loro ruoli sociali (di genere) essenziali  per l’efficacia di qualsiasi sviluppo, incluso SSF.

L’emancipazione sociale futura si realizza solo attraverso le emancipazioni presenti. In questa prospettiva, l’Accademia invita gli attori a dialogare e riflettere, con il supporto di metodi di comunicazione e strumenti visivi, sugli spazi di autonomia ed espressione nelle famiglie, nella comunità e lungo la filiera SSF in Senegal alla ricerca di soluzioni concrete, adattate e a favore della propria emancipazione.

GALS utilizza processi inclusivi e partecipativi e semplici strumenti di mappatura e diagrammazione nel contesto di:

  • Pianificazione individuale della vita e dei mezzi di sostentamento: donne e uomini, compreso chi non sa leggere e scrivere, hanno programmi individuali per sviluppare la propria visione del cambiamento di genere e del miglioramento dei mezzi di sostentamento, al fine di pianificare il raggiungimento di obiettivi e ottenere un maggiore controllo sulla propria vita.
  • Consapevolezza istituzionale e relazioni di potere mutevoli : comunicare queste aspirazioni e strategie e utilizzare gli stessi strumenti a livello istituzionale per la riflessione e l’apprendimento dei partecipanti rafforza il rispetto per le opinioni e gli interessi delle donne e degli uomini poveri, i loro atteggiamenti e comportamenti. Crea le condizioni per offrire a donne (e  uomini) in povertà l’opportunità di prendere parte alle decisioni istituzionali.
  • Azione di difesa collettiva verso il cambiamento: visioni e strategie individuali vengono condivise per sviluppare strategie collettive che coinvolgano donne e uomini, collegandole al processo decisionale partecipativo da parte di gruppi, associazioni, governi e agenzie di sviluppo. Ciò porta a una migliore focalizzazione e allocazione delle risorse per l’emancipazione e la creazione di ricchezza.

Pianificazione della fase pilota

L’implementazione della fase pilota è al momento prevista su tre stadi di sperimentazione.

La prima fase si concentra sulla visione e catalizzazione del cambiamento partendo da una rappresentazione visiva del corso della vita. Il passaggio iniziale pone l’attenzione sui singoli partecipanti. Si impegnano in un processo di pianificazione di base sulla strada del superamento delle disuguaglianze di genere e miglioramento dei mezzi di sussistenza. Per fare ciò, i partecipanti sviluppano prima una visione di cambiamento a lungo termine. Quindi identificano un obiettivo intermedio che possono raggiungere entro un anno con “traguardi”, diciamo ogni tre mesi per avere conferme di essere sulla buona strada. Nello sviluppo di questo obiettivo intermedio e della strada per raggiungerlo, analizzano le opportunità e vincoli, ad esempio elaborando schemi di azione e identificando i noccioli duri di preferenze od ostacoli e si impegnano all’azione. La visualizzazione dei loro traguardi consente di monitorare i progressi nel tempo.

Il secondo passaggio porta avanti l’analisi delle opportunità e dei vincoli correlati ai ruoli di genere e il rafforzamento dei principi di equità correlati a questa visione, analizzando ulteriormente le relazioni intra-famigliari e preferibilmente della catena del valore, utilizzando giochi di ruolo e canzoni. Questa prospettiva allargata riconosce la scoperta empirica che il cambiamento individuale è più facile se i valori associati sono condivisi dal gruppo sociale, dalla comunità o dalla società.

Questa prima fase inizia con una formazione di 3-4 giorni per una sezione trasversale di persone provenienti da diversi segmenti della catena del valore SSF che idealmente dovrebbe essere seguita da brevi attività di sensibilizzazione e condivisione da parte dei partecipanti con familiari, vicini, membri del gruppo e altri membri della comunità, per creare un senso di emancipazione su vasta scala in tutta la comunità stessa. In ogni sensibilizzazione lo sviluppo della visione, l’identificazione degli obiettivi intermedi, di opportunità e vincoli possono essere approfonditi e perfezionati.

A seconda delle condizioni e delle esigenze, possono essere programmati brevi corsi di formazione di richiamo o monitoraggio interattivo (a distanza) per garantire i progressi e affrontare i problemi che sorgono nella comprensione e nell’implementazione. Idealmente, questa appropriazione precoce dei metodi nella vita quotidiana e negli affari personali, nei comitati locali dell’accademia SSF e nei suoi gruppi partner, richiede dai tre ai sei mesi.

Lo sviluppo delle capacità e le reti di apprendimento tra pari sono le basi per la sostenibilità dell’integrazione di genere e della creazione di evoluzioni negli esperimenti successivi.

Il risultato che si attende da questa fase è che donne e uomini sviluppino profonda comprensione della loro situazione e visione del cambiamento, sviluppando piani per cambiare. Questa fase aumenta il loro senso di autonomia e controllo sul loro processo di sviluppo. Diventa più facile per gli attori attualmente più vulnerabili (e talvolta persino disprezzati) posizionarsi in relazione ad altri stakeholder nella catena del valore.

La seconda fase si concentra sul miglioramento delle condizioni di sostentamento e sul rafforzamento della leadership. Inizia con una settimana di formazione che introduce a usi più avanzati degli strumenti introdotti in precedenza e aggiunge strumenti aggiuntivi. In particolare, i diagrammi già noti saranno utilizzati per analizzare la sfida dell’aumento del reddito. Lo schema azioni può quindi essere sviluppato a questo scopo col corollario di ricostruire l’albero domestico di come doveri e risultati vengono di conseguenza distribuiti tra donne e uomini nella famiglia. Una mappa di marketing può completare il percorso della visione per pianificare migliori mezzi di sostentamento, assieme all’esame delle aree di collaborazione. Mentre le articolazioni degli attori collegati dell’emergente piano aziendale prendono forma, è anche importante riflettere su quali tipi di informazioni sono necessarie per rendere solidi progettazione, implementazione e monitoraggio.

L’implementazione di queste fasi di sviluppo richiede leadership a tutti i livelli. Gli stessi strumenti visivi utilizzati per il business case possono ora essere adattati e utilizzati anche per identificare la visione della leadership, i suoi obiettivi, le opportunità offerte e i vincoli da superare o evitare, e per monitorare i progressi regolari. In questo contesto può essere introdotto un nuovo strumento di monitoraggio di base per l’intero processo nel formato del “Multilane Vision Journey”. L’uso dei diversi strumenti di visualizzazione a supporto dell’analisi e dell’esplorazione dell’azione richiede un supporto ben orchestrato da parte dei tester locali e del team di facilitazione in modo che il loro valore possa essere sperimentato da tutti gli stakeholder.

L’implementazione e il monitoraggio continui dei progressi individuali e la condivisione delle esperienze di gruppo traggono vantaggio dalla quantificazione degli effetti e dall’aggregazione delle informazioni sui cambiamenti da parte del team catalizzatore locale. Tutto deve integrarsi nel modello economico sociale e condividersi anche con le istituzioni di supporto per il massimo rafforzamento reciproco.

Si prevede una durata della seconda fase tra tre e sei mesi e porterà approfondimento della comprensione e ampliamento degli strumenti analitici, il che a sua volta porterà a maggiore capacità di promuovere cambiamenti positivi.

I risultati attesi sono segnali di miglioramenti nei mezzi di sostentamento dei singoli attori e dei gruppi e l’emergere di una leadership più ampia a livello di gruppo e tra i formatori (uomini e donne), in modo da creare condizioni positive per un’ulteriore crescita e il consolidamento dei risultati.

La terza fase consiste in una revisione critica dei risultati e delle difficoltà incontrate durante l’anno. La revisione annuale delle esperienze durante la fase pilota della formazione nel contesto dell’accademia SSF richiederà un workshop di pianificazione della sostenibilità.

Il piano di sostenibilità dovrebbe avere diverse caratteristiche e affrontare i seguenti aspetti:

  • esame delle informazioni aggregate degli sviluppi della catena del valore nella persca artigianele (SSF)
  • valutazione della giustizia verso le donne;
  • valutazione di altri risultati;
  • certificazione dei migliori formatori che idealmente dovrebbero diventare personale retribuito dell’Accademia per consentirne l’espansione in altre regioni;
  • un solido sistema di monitoraggio e documentazione;
  • ulteriore formazione del personale per integrare sempre meglio le metodologie;
  • istituzione di un programma di finanziamento locale, commerciale o non-profit per l’espansione e la condivisione di buone esperienze, anche attraverso la difesa istituzionale e politica.

Risorse selezionate

Arraes Treffner, M.F., 2019. Académie de la Pêche Artisanale au Sénégal. Système d’apprentissage action focalisée sur les aspects de genre pour une pêche artisanale durable. Design de l’initiative pilote. Rapports du Projet Mundus maris Académie de la pêche artisanale. Bruxelles: Mundus maris asbl, 28 p.

FAO, 2015. Voluntary Guidelines for Ensuring Small-scale Fisheries in the Context of Food Security and Poverty Eradication. Rome, Food and Agriculture Organization of the United Nations, 34p. http://www.fao.org/3/a-i4356en.pdf

FAO, 2017. Towards gender-equitable small-scale fisheries governance and development (handbook). Rome, Food and Agriculture Organization of the United Nations, http://www.fao.org/3/a-i7419e.pdf

FAO, 2018. The State of the World Fisheries and Aquaculture 2018. Meeting the sustainable development goals. Rome, Food and Agriculture Organization of the United Nations, 210p. http://www.fao.org/state-of-fisheries-aquaculture

FREIRE, Paulo, 2006. Pedagogia do Oprimido. Rio de Janeiro: Paz e Terra.

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HABERMAS, J., 1987. Teoría de la acción comunicativa. Madrid: Cátedra.

Jacquet, J. & D. Pauly, 2008. Funding priorities: Big barriers to small-scale fisheries. Conservation Biology, 22(4):832–835.

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Mayoux, L., 2014b. Gender Action Learning Tools for Coffee Value Chain – tools published as part of C.Wees eds AgriProFocus Coffee Toolkit.

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Mayoux, L.C., 2008. Steering Life’s Rocky Road – Equal and Together: Gender Action Learning System Core Manual First Draft. The Hague, Oxfam Novib/WEMAN.

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SPRING, 2017. Accelerating Behavior Change in Nutrition-Sensitive Agriculture Online Training Course. Arlington, VA: Strengthening Partnerships, Results, and Innovations in Nutrition Globally (SPRING) project. Available at https://www.spring-nutrition.org/publications/training-materials/accelerating-behavior-change-nutrition-sensitive-agriculture.

Williams, S.B., Hochet-Kibongui, A.-M. and Nauen, C.E. (eds.), 2005Gender, fisheries and aquaculture: Social capital and knowledge for the transition towards sustainable use of aquatic ecosystems. / Genre, pêche et aquaculture: Capital social et connaissances pour la transition vers l’utilisation durable des écosystèmes aquatiques. / Género, pesca y acuicultura: Capital social y conocimientos para la transición hacia el desarrollo sostenible. / Género, pesca e aquacultura: Capital social e conhecimento para a transição para um uso sustentável dos ecosistemas aquáticos. Brussels, Bruxuelles, Bruselas, Bruxelas, ACP-EU Fish.Res.Rep., (16):128 p. ISSN 1025-3971 / EUR 20432 https://www.mundusmaris.org/index.php/en/publications/scientific/751-genderfisheries

Una versione più estesa dell’approccio metodologico e concettuale è disponibile qui (in francese).

Il Gruppo di Preparazione di Yoff: da sinistra,vMaria Fernanda Arraes, Mamadou Mbaye, Aliou Sall, Khaly Mbengue da sinistra

Il gruppo di supervisione ed esecutivo di Yoff era formato da Maria Fernanda Arraes Treffner, che ha ideato l’addestramento pilota e ha svolto il ruolo di moderatrice principale, Mamadou Mbaye, presidente del comitato locale dell’Accademia e membro del comitato nazionale, Aliou Sall, vicepresidente di Mundus maris e presidente del comitato nazionale dell’Accademia, e Khaly Mbengue, membro del comitato locale e di APECSY, un sostenitore chiave della fase pilota dell’Accademia a Yoff.

Il team d’azione comprendeva Maria Fernanda e Khaly (facilitazione), Aliou e Mamadou (supporto nella traduzione), Sow e Omar (supporto nei resoconti).

Per tre giorni un gruppo di 25 persone, rappresentanti la comunità dei pescatori come anche leader sociali, politici e religiosi, membri del comitato locale dell’Accademia SSF e membri della comunità, si è impegnato in varie attività lungo la filiera della pesca artigianale. I partecipanti hanno svolto una serie di analisi, esercizi di visualizzazione e sessioni di scambio incentrate sulla visione di futuri sostenibili e sulla catalizzazione del cambiamento.

Il debriefing di Mamadou Mbaye

Insieme hanno affrontato atteggiamenti e comportamenti. I partecipanti hanno tratto ispirazione dalla possibilità di sviluppare una visione positiva della vita.

Mamadou Mbaye ha aperto il workshop di formazione con una preghiera e un debriefing sulla sessione inaugurale dell’accademia dell’anno precedente. L’accademia intende supportare l’implementazione delle Linee guida volontarie per garantire una pesca sostenibile su piccola scala nel contesto della sicurezza alimentare e dell’eradicazione della povertà.

Aliou Sall ha poi spiegato il processo che ha portato all’adozione delle Linee guida per la pesca artigianale nel 2014 da parte del Comitato per la pesca della FAO e alla loro inclusione negli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) un anno dopo da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Per assicurarsi che tutti i partecipanti avessero le stesse informazioni di base, ha anche riferito i risultati della Consultazione regionale FAO-CECAF convocata nel 2018 a Dakar e sulle caratteristiche più rilevanti delle linee guida che dovrebbero essere considerate prioritarie nella regione. Si concentrano su una serie di misure attorno a tre temi: governance, sviluppo sociale e catene del valore fronte ai cambiamenti climatici. I rischi di catastrofe (e in misura minore le sfide di genere) sono stati trattati come questioni trasversali.

L’auto presentazione iniziale

I partecipanti si sono poi presentati brevemente l’uno all’altro. Come passo successivo iniziale, il team di facilitazione ha invitato tutti a disegnare un’immagine con cui essere identificati, in modo da evitare di escludere dall’impegno attivo i partecipanti che non avevano molta o nessuna istruzione formale.

L’obiettivo del seminario di formazione è stato di nuovo così chiarito

  • Megliorare la comprensione del contesto locale di Yoff sulla base di una analisi comune della situazione della comunità considerando sia gli aspetti socio economici che quelli culturali;
  • Apprezzare l’interesse degli stakeholder nell’Accademia e più specificatamente nell’iniziativa “Sistema di apprendimento attivo incentrato sul genere per una pesca sostenibile su piccola scala”;
  • Testare la combinazione di metodi e strumenti per il dialogo e la facilitazione grafica, nonché l’applicazione di semplici diagrammi catalizzatori GALS (visione di una vita felice, nocciolo duro di genere, schema dell’equilibrio di genere), nonché strutture e meccanismi di condivisione;
  • Scoprire le routine individuali, di gruppo e di organizzazione per implementare in modo appropriato le attività future.

Maria Fernanda illustra l’approccio e i passi successivi

I risultati attesi da questa fase preliminare erano

  • comprensione da parte dei partecipanti di cosa potrebbe diventare l’Accademia e dello scopo dell’addestramento pilota;
  • elenco prioritario dei problemi di genere segnalati da uomini e donne;
  • chiaro piano per il cambiamento di ogni singolo partecipante, da monitorare nei loro quaderni personali;
  • chiarezza sullo scopo di un seminario di follow-up catalizzatore del  cambiamento.

Gran parte del resto del primo giorno è trascorso disegnando individualmente immagini di quelli che ogni partecipante considerava gli ingredienti di una vita felice.

Ciascuno aveva ricevuto a tal fine quaderno e penne, per realizzare un proprio sussidio didattico personale sui metodi e sull’analisi iniziale delle condizioni, che potrà poi essere progressivamente ampliato e sviluppato.

Facilitazione senza parole

Nel corso dei tre giorni di formazione, in gran parte facilitata senza molte parole ma piuttosto con le immagini disegnate dagli stessi partecipanti, ogni passaggio o strumento presentato non è stato solo messo in pratica dai partecipanti individualmente durante il corso, ma anche sperimentato a casa con la famiglia o i vicini e discusso nel gruppo per chiarimenti e migliori appropriazioni.

Sono stati utilizzati i seguenti strumenti analitici, per lo più visivi:

  • simbolo di identitày
  • disegno di una vita felice
  • disegno di un piano a medio termine per il miglioramento della vita
  • nucleo della giustizia di genere, per raggiungere consenso tra donne e uomini sui principali problemi di genere
  • schema dell’equilibrio di genere per analizzare e riflettere insieme sul genere e su altri problemi e su come creare un equilibrio a livello individuale e familiare
  • percorso verso i prossimi passi dell’Accademia e dei suoi approcci formativi.

Una documentazione illustrata della formazione pilota è disponibile qui (in francese).

A sinistra: Gli elementi di una vita felice – A destra: Programma a medio termine per migliorare le condizioni di vita

A sinistra: Alla ricerca di somiglianze – A destra: Elaborazione di un diamante di giustizia di genere

Mamadou Faye, capo del comitato locale dell’Accademia, ha iniziato i test di apprendimento

Alla formazione pilota di  Hann hanno partecipato 16 tra uomini e donne. La squadra di facilitatori di quattro persone era composta da Maria Fernanda, il capo del comitato dell’Accademia locale, Mamadou Faye, e due relatori uomini, che hanno anche aiutato con le traduzioni/interpretariato tra wolof e francese.

Mamadou ha aperto il seminario dando il benvenuto ai partecipanti e fornendo loro un breve resoconto delle dinamiche e dei risultati dell’inaugurazione dell’Accademia nel novembre 2018, volta a supportare l’attuazione delle Linee Guida Volontarie per garantire una pesca sostenibile su piccola scala nel contesto della sicurezza alimentare e dell’eradicazione della povertà.

Aliou Sall illustra le origini e i contenuti chiave delle Linee Guida della Pesca Artigianale

Per essere sicuri che tutti i partecipanti avessero le stesse informazioni di base Aliou ha anche riferito sui risultati della Consultazione regionale FAO-CECAF convocata nel 2018 a Dakar sulle caratteristiche più rilevanti delle linee guida che dovrebbero essere considerate prioritarie nella regione. Si concentrano su una serie di misure attorno a tre temi: governance, sviluppo sociale e catene del valore nei cambiamenti climatici. I rischi di catastrofe (e in misura minore le sfide di genere) sono stati trattati come questioni trasversali.

I partecipanti si sono poi brevemente presentati l’uno all’altro. Come passo iniziale successivo, il team di facilitazione ha invitato tutti a disegnare un’immagine con cui essere identificati, evitando così di escludere dall’impegno attivo i partecipanti con poca o nessuna istruzione formale.
Perché usare disegni? Perché è più inclusivo e non richiede una precedente istruzione formale. Possono essere molto analitici in poco spazio, aiutare a chiarire i pensieri e dire altrettanto di molte parole o di più .

Aliou Sall, presidente del comitato nazionale dell’accademia, ha poi spiegato il processo che ha portato all’adozione delle Linee guida per la Pesca Artigianale nel 2014 da parte del Comitato per la pesca della FAO e alla loro inclusione negli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) un anno dopo da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’obiettivo del seminario formativo è stato chiarito nuovamente:

  • Migliorare la comprensione del contesto locale di Hann per mezzo di un’analisi partecipativa della situazione della comunità, tenendo conto degli aspetti socio-economici e culturali;
  • Appreciate the interest of the stakeholders in the academy and more specifically in the initiative “Gender-focused action learning system for sustainable small-scale fishing”;
  • Apprezzare l’interesse delle persone coinvolte nell’Accademia e più specificatamente nell’iniziativa “Sistema di apprendimento attivo incentrato sul genere per una pesca sostenibile su piccola scala”;
  • Apprendere come presentarsi ad altri, instaurare relazioni amichevoli,  ascoltare, analizzare e decidere insieme;
  • Testare la combinazione di metodi e strumenti per il dialogo e la facilitazione grafica, e l’applicazione di semplici diagrammi catalitici GALS (visione di una vita felice, nocciolo di genere, schema dell’equilibrio di genere), nonché strutture e meccanismi di condivisionee;
  • Scoprire le routine individuali, i raggruppamenti e i metodi per implementare in modo appropriato le attività future.

Cosa rappresenta una Vita Felice?

Analisi iniziale della catena di valore della pesca artigianale in Hann

Il facilitatore ha poi invitato i partecipanti a disegnare la loro visione di una vita felice. La maggior parte dei disegni che la rappresentassero consisteva in elementi quali famiglia, casa, strumenti di lavoro (piroga, motore, tavolo per la vendita del pesce, automobile, motocicletta, frigorifero per la conservazione del pesce ecc.), accesso ai servizi sanitari ed educativi, animali domestici, verdure e cibo in abbondanza.

Come parte dei compiti, ai partecipanti è stato chiesto di arricchire ulteriormente la propria visione, di condividere il disegno in famiglia e di chiedere ad almeno un membro di realizzarne uno proprio, per consentire all’intera famiglia di sviluppare la visione di una vita felice.

Il passo successivo era l’introduzione del concetto di Catena del Valore.

Una catena del valore è spesso intesa come sistema economico ruotante su un particolare prodotto commerciale e le definizioni si concentrano sull’aggiunta di valore attraverso una serie di attività che collegano la fornitura di input, la produzione, la lavorazione, l’aggiunta di altro valore e la commercializzazione fino al consumo.

È improbabile che l’analisi di una catena del valore catturi immediatamente tutti i diversi problemi a ogni livello della catena e per tutti gli interessati. L’obiettivo di sviluppare la catena del valore SSF in ogni comunità di pescatori deve essere chiaro, reciprocamente concordato e trasparente fin dall’inizio.

La ctena del valore della PA in Hann riveduta

Ogni mappatura iniziale e analisi degli stakeholder interessati dovrà essere esaminata criticamente. È solo dopo tale processo di convalida che può costituire una base affidabile per azioni future. È quindi essenziale lasciare abbastanza tempo per il processo di definizione dell’ambito. Se eseguita correttamente, in molti casi la mappatura preliminare può fornire informazioni sufficienti affinché gli stakeholder stessi possano iniziare a implementare azioni prima della fine dell’analisi più approfondita. L’identificazione di soluzioni concrete e costruttive derivanti da un’analisi iniziale aumenterà anche l’interesse e gli investimenti nell’Accademia a lungo termine.

Dopo un’identificazione iniziale dei principali segmenti della catena del valore in Hann, i partecipanti hanno formato cinque gruppi per rivedere la loro composizione, identificare gli attori chiave e i vantaggi o difficoltà incontrati in ciascun segmento.

I gruppi hanno poi discusso i loro risultati in plenaria e arricchito la rappresentazione iniziale. Il risultato di queste intense conversazioni è visibile nella seconda foto, una più elaborata catena del valore.

I partecipanti hanno potuto così visualizzare assieme le interconnessioni e i loro ruoli individuali nel settore. La comprensione dello strumento e dei risultati del loro lavoro è stata elevata e omogenea tra tutti i partecipanti.

L’albero delle azioni e sfide

Il lavoro futuro con partecipanti sempre più diversificati consentirà di sviluppare ulteriormente la completezza dell’analisi della catena del valore.

Il Nucleo delle attività economiche

Il facilitatore ha poi introdotto il Nucleo delle attività economiche, che consente di approfondire i punti di forza e di debolezza di ciascuna professione e attività economica lungo la catena del valore.

Ogni partecipante ha sviluppato un tale rombo di pro e contro delle proprie attività nei propri quaderni di lavoro spiegandole poi agli altri cercando opportunità per cambiare gli aspetti negativi e aumentare quelli positivi.

Il successivo strumento analitico introdotto è stato l’Albero delle azioni o Albero delle sfide.

Il nostro lavoro è come un albero: deve essere ben equilibrato per poter portare buoni frutti. Se le radici non sono forti l’albero cadrà alla prima tempesta. Se i frutti da un lato sono più pesanti dell’altro, allora anche l’albero cadrà e non ci sarà raccolto l’anno successivo.

È importante che le forze che agiscono sul tronco siano positive, a favore del suo sviluppo verticale e per aiutare la linfa a salire dalle radici ai rami. Se, al contrario, l’albero viene travolto dalle sfide, può essere sradicato.

L’albero delle azioni dei pescatori

L’albero delle azioni mira a identificare problemi e soluzioni indicando azioni concrete in modo che possiamo evolvere la nostra attività in una direzione positiva. Quindi l’albero può crescere dritto e robusto, con radici forti e grandi frutti. Quindi è sostenibile.

I partecipanti hanno poi formato gruppi in base alle loro professioni per stilare i loro specifici alberi d’azione. Che sono stati ampiamente dibattuti in plenaria.

 

 

L’albero può anche essere utilizzato per analizzare i relativi  contributi di uomini e donne, ad esempio nell’azienda familiare o nella casa. Un tale albero dell’equilibrio di genere è uno strumento di consapevolezza che visualizza chi contribuisce a cosa.

La mappa della leadership o della Emancipazione Sociale

Il facilitatore ha poi presentato ai partecipanti un altro strumento, la mappa della leadership o dell’emancipazione sociale. È il collegamento tra il processo di cambiamento individuale e quello collettivo.

Il primo obiettivo è che i partecipanti già formati condividano la visualizzazione e l’analisi con altri. Il secondo obiettivo è che coloro con cui condividono lo strumento siano ispirati a loro volta a condividere con altri in modo che i messaggi e la metodologia si diffondano esponenzialmente per formare un movimento.

La mappa dell’emancipazione sociale è un’analisi molto dettagliata di questioni personali molto delicate. In una fase successiva, una volta che la fiducia e i servizi di supporto appropriati sono operativi, le mappe individuali possono essere utilizzate come base per un’analisi dettagliata delle relazioni affettive, economiche e di potere all’interno di famiglie e comunità, inclusa l’analisi dei modelli di violenza.

La mappatura dovrebbe consentire ai partecipanti di

  • Analizzare le relazioni personali e istituzionali che presentino opportunità di cambiamento, comprese le relazioni tra coniugi all’interno di famiglie condivise, le relazioni all’interno di famiglie di linee di sangue e le relazioni di potere tra uomini all’interno delle famiglie;
  • Identificare i problemi da affrontare nelle relazioni personali e istituzionali;
  • Promuovere culture e strategie di leadership e condivisione tra pari;
  • Sviluppaer capacità più avanzate di analisi e rappresentazione grafica.

La mappa della leadership

L’identificazione di vari aspetti può aiutare a promuovere e costruire la leadership attraverso il supporto dell’accademia SSF, al fine di aumentare la capacità dei diversi gruppi lungo la catena del valore di identificare e perseguire meglio i propri interessi individuali e collettivi e quindi procedere verso l’implementazione delle linee guida SSF.

Il facilitatore ha invitato i partecipanti a tracciare una mappa della leadership attorno a sé per esplorare come poter supportare sviluppi positivi nei loro gruppi e nella comunità più ampia.

In questa fase, era importante semplificare le cose e consentire ai partecipanti di appropriarsi dello strumento, sperimentarne il potenziale e discutere insieme su come utilizzarlo in modo produttivo in futuro.

Introduzione della pianificazione di vita a medio termine planner

L’ultimo strumento introdotto durante questa fase di test iniziale è stato il pianificatore di vita a medio termine. Consiste nell’identificare in uno scenario di vita feliceun obiettivo che possa essere raggiunto entro un anno.

Co-facilitazione con disegni per chiarire i concetti

L’idea è di precisare l’obiettivo e i diversi passaggi concreti necessari entro 3 mesi per raggiungerlo. La pianificazione dovrebbe specificare eventuali rischi o ostacoli potenziali o reali e le azioni necessarie per superarli o evitarli.

Sono stati invitati a identificare almeno 10 ostacoli e 10 opportunità. I ​​partecipanti hanno stilato i loro piani individuali nei quaderni di lavoro in modo da poter monitorare i progressi futuri o imparare a fare aggiustamenti nel caso in cui alcuni ostacoli si rivelassero troppo forti o dovessero presentarsi condizioni più favorevoli lungo il loro percorso. La maggior parte si è concentrata sul miglioramento delle proprie capacità di guadagno.

Essi hanno anche identificato il supporto che potevano ottenere da familiari o amici nel lavorare per raggiungere il loro obiettivo. La comprensione individuale di tale processo di pianificazione era piuttosto eterogenea tra i partecipanti.

La condivisione in plenaria ha aperto opportunità di co-facilitazione e di ulteriori esercizi su quanto appreso finora.

Ripensando a questo esercizio, scegliere un obiettivo concreto e ideare in fasi trimestrali misure pratiche da adottare  per raggiungerlo si è rivelata una sfida importante per la maggior parte dei partecipanti. Ciò dovrebbe innescare un ulteriore supporto nella formazione di follow-up da parte dell’Accademia.

Un rapporto più dettagliato è disponibile qui (in francese).

Accademia della pesca su piccola scala

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